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I prodotti della terra: il cibo nel mondo.

L’Educazione Alimentare compare tra gli obiettivi delle discipline scolastiche, già a partire dalla classe IV, la scuola può diventare il luogo per svolgere un’indispensabile azione informativa e preventiva rivolta alle giovani generazioni. Negli ultimi anni il modello italiano ha subito una trasformazione che ha visto un lento evolversi da un consumo di tipo “quantitativo” ad un consumo più consapevole che si orienta maggiormente verso una scelta “qualitativa”. Questa evoluzione è attribuibile principalmente alla crescente attenzione verso valori riscontrabili nell’ambito del sistema produttivo e di consumo che privilegiano cibi sani, eticamente connotati, ricchi di tradizione culturale e fortemente legati al territorio e al suo rispetto.

Espressioni come certificazione di qualità, tracciabilità di filiera, sicurezza e tipicità alimentare, sostenibilità ambientale, trovano sempre più spazio nella sfera socioculturale del moderno e attento consumatore italiano. Per affrontare insieme ai bambini questi argomenti, abbiamo pensato di proporre all’interno del percorso di questo anno scolastico una esperienza di convivenza studio ad Asciano di cui allegheremo il programma. Riteniamo che sia importante approfondire il tema durante gli anni della scuola primaria, scegliere cosa mangiare fin da bambini è un segno di affermazione di sé e di costruzione della propria identità che influenzerà sicuramente l’età adulta.

In classe inoltre potremmo fare un costante riferimento alla dieta mediterranea che riassume in modo ampio una cultura dell’alimentazione strettamente legata alla terra e al territorio. La dieta Mediterranea è uno stile di vita di una serie di civiltà che si affacciano sul mar Mediterraneo, è il Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco. Da questo presupposto possiamo procedere per approfondire le diverse culture alimentari scoprendo analogie e differenze, stili di vita, eredità.

Obiettivi didattici

Cogliere l’evoluzione nel tempo delle abitudini alimentari e degli stili di vita nell’ambito del mar Mediterraneo.

Cogliere le differenze delle abitudini alimentari nei vari paesi.

Conoscere i vari sistemi di cottura e di conservazione degli alimenti.

Conoscere i principali sistemi di coltivazione del grano, della vite e dell’olivo.

Attività

Come si mangiava. Il Cibo nell’arte

Partendo da alcuni cibi che si trovano comunemente dentro il frigorifero come uova e latticini, potremmo intraprendere un percorso sulla domesticazione nell’arte.

Il consumo di uova e latticini compiuto nella domesticazione degli animali variano di cultura in cultura e di habitat in habitat.

Proviamo a rintracciare la presenza degli animali nelle opere d’arte: quadri, affreschi e sculture.

Quali sono gli animali che troviamo rappresentati? Che ruolo svolgono nel quadro? Sono liberi? Sono in braccio al padrone? Come poteva essere la vita di una gallina o di una capra in una delle situazioni rappresentate?

In seguito riflettiamo sul consumo di carne, strettamente collegato al boom economico cioè al benessere diffuso in un territorio sia per le economie emergenti che per la nostra storia recente.

Ciò che mangiamo oggi non è ciò che mangiavamo una volta. Proviamo a raccogliere le testimonianze dei nonni dei nostri alunni e alunne.

Cosa mangiavano loro quando erano in età scolare? Incoraggiamo gli studenti a mettere meglio a fuoco l’intervista circostanziando le domande. Quante volte la settimana mangiavano carne? Che tipo di carne mangiavano? Che spazio trovava il pesce nella loro dieta? Qual era l’alimento più ambito? Quali le cose che da bambini sognavano di mangiare?

Mettiamo insieme tutte le interviste e proviamo a costruire un testo comune con tutti i contributi raccolti.

Tutti ci riconosciamo in gusti particolari, in abitudini alimentari, nei modi, nei tempi e nei luoghi dei pasti.

Ogni cultura si definisce anche e soprattutto nella scelta del cibo distinguendosi dalle altre per ciò che si può mangiare.

Distribuiamo dei foglietti: ognuno scrive sul proprio foglietto una cosa che non si mangia Raccogliamo i foglietti, leggiamoli insieme attacchiamoli su un cartellone. Proviamo a raggruppare foglietti affini: le cose che non nutrono, quelle che possono far male, le cose che fanno sicuramente male.

C’è qualche foglietto che avanza? Per esempio dove metteremo i vermi? Gli insetti? Facciamo un nuovo gruppo, quello dei “tabù alimentari”. I tabù sono uguali per tutte le culture? No certamente: i musulmani e gli ebrei non mangiano carne di maiale, gli indiani non mangiano bovini, gli americani difficilmente mangiano cavallo e coniglio, gli europei non mangiano insetti.

Proviamo a fare delle ipotesi sulle origini di questi tabù: l’igiene, la scarsità del prodotto, l’importanza.

Documentiamo le nostre osservazioni attraverso giornali, libri, internet.

La conservazione del cibo

Indaghiamo sistemi di cottura e conservazione regionali e di altre culture chiedendo agli adulti di riferimento o indagando sul territorio.

Che sistemi di cottura conoscono i nostri alunni?
Proviamo a stimolarli e a mettere insieme almeno i più diffusi: bollitura, arrosto, frittura, fino ad arrivare a quelli meno praticati: vapore, tandoori, cottura su pietra, tajine.

Che sistemi di conservazione conosco? Dai più diffusi adesso: frigorifero, surgelazione, sottovuoto; a quelli tradizionali: affumicatura, essiccazione, salatura, zuccheratura.

Coinvolgiamo anche le famiglie e il territorio. Proviamo a mettere i risultati su una mappa.

La mappa del pane, del vino, dell’olio

Il pane è diffuso in tutto il mondo, ma con varianti negli ingredienti usati, nella lievitazione, nelle procedure di cottura. Che pani conosciamo? Che differenza ci sono tra i vari pani regionali e di altre culture? Allo stesso modo procediamo per i prodotti come il vino e l’olio utilizzati in tutti i paesi del Mediterraneo. Ricerchiamone la storia, i metodi di coltivazione e di produzione. Domandiamo ai nostri alunni che cosa vuol dire coltivazione biologica, rispetto del territorio e biodiversità. Coinvolgiamo anche le famiglie e il territorio. Proviamo a mettere i risultati sulla mappa.

La scuola per la transizione ecologica.

La scuola essendo un luogo di relazioni e di opportunità di crescita, è anche un luogo privilegiato, importantissimo, in cui i bambini, i ragazzi, gli adulti possono osservare, riflettere e fare esperienza insieme su ciò che riguarda la salute e la salvaguardia della Terra e dei suoi abitanti.

Da questa consapevolezza nasce l’idea di sensibilizzare gli studenti, di promuovere stili di vita sostenibili attraverso un soggiorno di una settimana ad Asciano guidati da esperti del settore e soprattutto dalla presenza dei Monaci Benedettini dell’Abbazia di Monte Oliveto che offriranno la loro esperienza frutto di anni di storia e di attività agro-alimentare sul territorio.

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