Ispirato a fatti realmente accaduti, il film racconta la storia di Anthony Robles, un ragazzo nato senza una gamba e cresciuto senza un padre, in una famiglia tutt’altro che facile.
Ma tutto questo non ha impedito ad Anthony di seguire la sua passione: quella per il wrestling. Anthony, grazie a una straordinaria forza di volontà, al sostegno di due grandi allenatori ed una eccezionale autodisciplina, riuscirà a raggiungere qualcosa di inizialmente inimmaginabile: partecipare alle competizioni nazionali (nella categoria dei normodotati) diventando un grande esempio per le persone vicine a lui.
Bellissimi i dialoghi con i suoi due coach, a dimostrazione di quanto un ruolo educativo vissuto nella sua pienezza, rappresenti senz’altro un elemento decisivo per la crescita di un ragazzo in un uomo.
Spesso l’handicap più invalidante è mentale e non fisico. Una definizione di sé depotenziante, accettata o autoimposto è causa di insoddisfazione, frustrazione o addirittura infelicità, più di una menomazione fisica. Anthony Robles non ha accettato tutto questo, nonostante la mancanza di una gamba avrebbe “giustificato” qualsiasi sua rinuncia, e gli avrebbe fatto meritare ogni più sincera compassione. Ma questo non era quello che voleva. Anthony aveva un obbiettivo per cui lottare, un sogno da realizzare: non sapeva quale sarebbe stato l’esito, ma il provarci fino in fondo, è ciò che gli ha permesso di esprimere il suo massimo potenziale e mettere a frutto i talenti che aveva ricevuto.
E noi che scusa abbiamo per non provare a realizzare, giorno dopo giorno, ciò che davvero è importante per noi?
Durata 115 minuti
Consigliato per ragazzi delle scuole medie e superiori.
Disponibile su Amazon Prime Video