La matematica è l’alfabeto nel quale Dio ha scritto l’universo (Galileo Galilei)
Da alcuni anni tra gli insegnanti della nostra rete Liberi di Educare si sta portando avanti una riflessione sulla matematica e sul suo insegnamento. È ormai abbastanza diffusa l’idea che la matematica vada affrontata fin da subito come una disciplina che aiuti il ragionamento e il problem solving, utilizzando gli strumenti che essa offre come il calcolo, l’uso delle formule, gli algoritmi per risolvere le operazioni complesse per risolvere problemi e non col solo scopo di calcolare i risultati.
Si cerca quindi di insegnare, da una parte gli strumenti della matematica per avere gli attrezzi per lavorare ma dall’altra si cerca di utilizzare subito questi arnesi per la risoluzione di problemi anche complessi.
Potremmo dire che si cerca di fare una “matematica per problemi” dove i bambini possano affrontare anche argomenti non noti col ragionamento e con l’uso corretto degli strumenti che hanno imparato. Spesso poi i problemi più complessi si risolvono in gruppo, sviluppando anche l’abilità dell’argomentazione per poter spiegare agli altri la strategia che si è utilizzata. Il lavorare in gruppo poi tranquillizza molto i bambini e toglie quella patina di paura e ostilità che talvolta la matematica suscita.
Si cerca di affrontare problemi con più soluzioni e anche problemi più difficili, da mettere in stand-by, per provare a risolverli più avanti.
In questo nuovo tentativo metodologico si sono inseriti anche molti giochi matematici e da quest’anno in tutte le scuole della rete si sono attivate lezioni di scacchi, in orario curricolare, di cui hanno usufruito tutti gli studenti della scuola primaria dalla prima alla quinta.
Per il secondo anno consecutivo si è concretizzata questa nuova impostazione dello studio della matematica nel “GRAN TORNEO DI GIOCHI LOGICO-MATEMATICI E SCACCHI”.
I primi di maggio in ogni scuola i bambini si sono cimentati nella risoluzione di cinque giochi logico- matematici per ogni classe, lavorando a gruppi. I punti dei problemi risolti correttamente si sono aggiunti a quelli ottenuti dai bambini che, nel torneo di scacchi del 24 maggio scorso, rappresentavano la propria scuola in qualità di “campioni”, usciti dalla selezione precedentemente effettuata.
Nelle sedi di Arezzo e Firenze due bambini per ogni classe, di tutte le scuole della rete, si sono sfidati in bellissime partite di scacchi. Le partite, sorvegliate dai maestri di scacchi e da un giudice federale, si sono svolte in cinque turni, e hanno decretato i vincitori di ogni categoria, ma ogni bambino ha portato dei punti aggiuntivi alla propria scuola. Questi, aggiunti al punteggio ricavato dai problemi logici, hanno permesso di stilare una classifica unica.
È stato un bellissimo pomeriggio di sport, logica e fair play. E la soddisfazione dei ragazzi è sicuramente uno stimolo a continuare su questa strada.
Non tutto ciò che conta, può essere contato. Non tutto ciò che può essere contato, conta. (Albert Einstein)