Sabato 5 aprile è stato inaugurato, presso l’Istituto San Giuseppe di Firenze, uno spazio polifunzionale destinato ad attività inclusive per alunni con fragilità e disabilità, all’interno del progetto “Vivere la disabilità”, finanziato dalla Fondazione CR Firenze.
Il nuovo spazio, denominato Laboratorio Archimede, è stato progettato e realizzato da un team di docenti del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze grazie al contributo della Fondazione CR Firenze.
All’inaugurazione, tra le varie personalità, erano presenti Sara Funaro, sindaco di Firenze, mons. Giuliani, delegato dell’Arcivescovo di Firenze, Benedetta Albanese, assessore all’istruzione del Comune di Firenze, Chiara Mannoni, responsabile settore educazione, istruzione, formazione della Fondazione CR Firenze.
Il progetto coinvolge insegnanti e alunni di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di tutta la rete Liberidieducare. È nato alcuni anni fa per rispondere all’esigenza di coinvolgere in modo efficace gli alunni che presentano difficoltà a seguire l’attività scolastica in un contesto troppo strutturato. Nel tempo, il progetto ha trovato la sua forma che si è diversificata in ogni Istituto e continua a modificarsi tuttora grazie alle riflessioni periodiche che avvengono durante i Collegi dei Docenti delle singole scuole e nella formazione per livelli scolastici che avviene nella rete Liberidieducare.
In particolare, negli ultimi anni, è stata realizzata una sperimentazione che ha coinvolto gli alunni e le alunne delle scuole primarie della rete. La sperimentazione ha previsto tre azioni:
– la condivisione di buone pratiche e sviluppo delle competenze che ha previsto la realizzazione di un percorso formativo e la progettazione di attività didattiche laboratoriali e interdisciplinari;
– la predisposizione di nuovi ambienti per l’apprendimento che ha previsto uno studio e la realizzazione di un prototipo di spazio polifunzionale (lo spazio appunto inaugurato all’Istituto San Giuseppe di Firenze);
– la realizzazione di attività laboratoriali inclusive per gruppi eterogenei di età. I gruppi sono costituiti da tutti i bambini con fragilità della scuola, a prescindere dalla classe che frequentano, e gli alunni di ogni classe dalla prima alla quinta (a turno): in questo modo viene sperimentata una didattica a classi aperte.
Lo spazio nel quale all’Istituto San Giuseppe sono state organizzate queste attività, alle quali hanno partecipato anche gli alunni della scuola secondaria di I grado, è stato chiamato “Laboratorio Archimede, il regno dell’ingegno”.
Gli alunni hanno iniziato ad accedere a questa aula polifunzionale, due volte a settimana, secondo un calendario stabilito; ogni lezione era pensata per includere e favorire la partecipazione attiva degli alunni con abilità diverse. Gli insegnanti di ogni classe e di ogni disciplina, inclusi i docenti di sostegno, hanno iniziato così a modificare il proprio metodo di insegnamento realizzando attività pratiche ed esperienziali coinvolgenti, legate al percorso di ogni classe e agli obiettivi stabiliti per le varie discipline.
Negli anni, i coordinatori e i docenti si sono resi conto che una didattica destrutturata rispetto ai canoni soliti e impostata su attività laboratoriali e sull’esperienza è molto più incisiva e interessante; soprattutto è una didattica che, così, risponde alle esigenze di tutti gli alunni, compresi coloro che hanno fragilità e i plusdotati che trovano nel laboratorio la possibilità di esprimersi e sviluppare le proprie inclinazioni.
Inoltre, il lavoro svolto in piccoli gruppi favorisce le relazioni tra alunni diversi e genera un apprendimento cooperativo. Anche l’educazione tra pari (peer education) diventa una modalità ricorrente e importante per l’apprendimento poiché coinvolge gli alunni che imparano l’uno dall’alto e dalle loro interazioni.
In queste attività è favorita la collegialità tra docenti diversi e l’interdisciplinarità. Il lavoro degli insegnanti nello spazio del Laboratorio Archimede diventa di supporto al lavoro degli alunni affinché ognuno di loro trovi la sua strada.
Nell’ambito, quindi, di un progetto già in atto è stato realizzato il prototipo di spazio polifunzionale inaugurato presso l’Istituto San Giuseppe di Firenze.
Le architette a cui è stato affidato il progetto hanno coinvolto gli insegnanti e gli alunni chiedendo loro di identificare un luogo che rispondesse ai loro desideri di apprendimento e di un contesto sereno e accogliente nel quale lavorare e svolgere attività.
I bambini hanno risposto attraverso scritti e disegni e manifestando il desiderio di poter imparare in contesti legati alla natura (dal mare, al bosco, alla montagna) e, anche grazie al loro contributo, le architette hanno realizzato il progetto di ristrutturazione dando vita all’attuale laboratorio innovativo. Lo spazio, insonorizzato, comprende adesso una sala proiezione, uno spazio espressivo per recitare e raccontare, uno spazio per fare esperimenti, uno per la lettura e l’approfondimento, uno per parlare o giocare con gli amici.
Entrando, l’impatto è accogliente; i colori delle pareti e le luci rimandano ad uno spazio aperto, al cielo e all’infinito: il silenzio, facilitato da pannelli insonorizzanti, aiuta a rilassarsi, a concentrarsi e a lavorare in modo sereno.
La cura con cui è stato pensato e realizzato l’intero spazio fornisce la spinta iniziale per individuare percorsi e attività coinvolgenti e inclusivi per tutti gli alunni.